Benvenuti nel sito-blog dedicato a Perfetto, il primo libro de La Trilogia di Lilac.
Qui troverete tutte le info riguardanti la storia, i personaggi, i luoghi di Perfetto.
Nella sezione La Tecnologia, scoprirete quali sono stati i miei spunti per la creazione del mondo di Lilac, mentre nella sezione Extra troverete la playlist, nuovi capitoli e tante altre chicche.

Il titolo.

Decidere il titolo di un libro non è una cosa semplice.
Esistono autori che hanno già il titolo ancor prima di cominciare a scrivere, altri che faticano a trovarlo anche dopo aver scritto la parola Fine, altri che ne scelgono uno ma poi sono costretti a cambiarlo perché secondo l'editore è poco accattivante, o troppo esplicito o poco adatto al racconto.


Il titolo originale di Perfetto era Lilac. Era un buon titolo, centrato sulla protagonista della storia.
Quando, però, ho deciso di trasformare un solo libro in una trilogia, mi sono trovata di fronte al problema di dover cambiare titolo e, nel pensarne uno nuovo, ho dovuto inevitabilmente riflettere sul prosieguo della saga.
E' necessario, infatti, dare una sorta di continuità ai titoli quando il libro non è autoconclusivo.
Pensate alla saga di Twilight: ogni titolo richiama un particolare stato del cielo. Crepuscolo, eclissi, alba, e così via. Allo stesso modo, pensate ad Harry Potter, o a Shatter Me.
In base a questa linea di pensiero, all'inizio ho deciso di dare ad ogni libro il nome di uno dei protagonisti principali. Lilac per il primo, Tizio per il secondo, Caio per il terzo. In breve tempo, però, mi sono resa conto che l'idea non era buona, poiché in ogni libro sarà comunque Lilac la narratrice. Titoli del genere avrebbero potuto portare il lettore a pensare che la storia nel libro intitolato Tizio fosse, appunto, raccontata da Tizio. E una delle cose da evitare quando si sceglie il titolo è quella di confondere il lettore.
Il titolo del libro deve incuriosire, svelare e non svelare e, se possibile, racchiudere il cuore del racconto.

Accantonati i nomi propri, ho deciso di riflettere sui libri più famosi del genere distopico. The Hunger Games, 1984, Divergent, La Macchina del Tempo, Io Sono Leggenda. Ho creato una lista di titoli, e ho cercato di rilevare le somiglianze fra di essi.
La cosa che è saltata fuori è questa: i libri distopici, nella maggior parte dei casi, non hanno titoli troppo misteriosi. La spietatezza degli argomenti trattati fa sì che il titolo sia sempre incisivo, quasi solenne. Diretto.
E così ho ricominciato a giocare con le idee.
Io non ho paura mi piaceva da morire, ma Ammaniti mi ha anticipata per tutt'altra storia. E' vero, esistono libri che portano lo stesso titolo, ma non volevo che questo fosse il mio caso.
L'uomo che rimase in piedi è stata una scelta che per diverse settimane mi è piaciuta tantissimo. Quasi wertmulleriano, come titolo, ma molto significativo rispetto alla storia. Per gli altri due libri, però, non avevo grandi scelte sulla stessa linea, quindi ho deciso di toglierlo dalla lista. (L'ho lasciato nella storia, però: L'uomo che rimase in piedi è il titolo del quattordicesimo capitolo.)

Dopo diverse prove e diverse richieste d'aiuto ad amici e parenti, ho deciso di lasciarmi guidare dalla copertina. Il fiore di loto, simbolo di purezza, illuminazione e perfezione, macchiato di sangue. 
Ho buttato giù diversi idee (Luce, Vita e Morte, Cambiamento, La Ragazza di Malorai) e fra di esse è spuntato Perfetto.
Non è esplicito e incisivo come i titoli dei distopici più famosi, è vero, ma per me è (haha) perfetto.
Si riferisce al mondo di Lilac (apparentemente immacolato), ma si riferisce anche all'insieme di eventi che nasce quando nonna Francesca l'affida ai due uomini. Eventi pieni di colpi di scena, ma capaci di completare (perfezionare) la vita a metà della protagonista.
E' un titolo che viene richiamato in un punto particolare del libro, in una scena specifica, e (per gli amanti di queste chicche), la parola PERFETTO non appare mai nel racconto, prima di quelle pagine.

Una volta scelto il titolo per il primo libro, quelli per gli altri due sono arrivati rapidamente, senza fatica.
La cosa più complicata è stata trovare la chiave di lettura con cui riassumere l'intero romanzo. Quando ho trovato quella, tutto il resto è stato molto semplice.

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